Come proteggere il patrimonio immobiliare: TRUST

 
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Vi sono numerosi modi per protegge il patrimonio immobiliare di una famiglia. Che si tratti di una villa di lusso, di un attico oppure di un immobile a reddito, uno degli strumenti di tutela più utilizzati, soprattutto all'estero, è il trust immobiliare.
Il TRUST è uno strumento giuridico originario dei Paesi di "common law" che, nell'interesse di uno o più beneficiari oppure per uno specifico scopo, permette di strutturare in vario modo "posizioni giuridiche" basate su legami fiduciari. Naturalmente, i beneficiari iniziali e quelli finali di un trust possono anche essere differenti. Quando si costituisce un trust, in pratica, si viene ad instaurare un rapporto di fiducia tra il 'settlor' o 'grantor' (disponente, ndr) ed il 'trustee' (amministratore fiduciario, ndr) al quale viene affidato il potere-dovere di gestire un patrimonio composto da beni mobili o immobili, secondo "regole" ben precise fissate dal disponente al momento della costituzione del trust. Alcuni degli effetti più caratteristici di un trust sono: riservatezza, separazione e protezione del patrimonio (anche con finalità successorie), tutela dei minori o di persone diversamente abili, beneficenza, gestione fiduciaria vincolata e responsabilizzata dei beni, vantaggi fiscali. Generalmente, gli effetti coincidono con lo scopo principale o finale per cui è stato costituito il trust.

Il trust immobiliare
Il trust immobiliare permette di creare un patrimonio separato e garantito, composto da vari tipi di immobili, che possono anche essere ubicati in differenti località (pure in differenti nazioni) con il vantaggio che tale patrimonio non potrà essere aggredito, se non esclusivamente da creditori del trust. Si potrà quindi gestire un asset (patrimonio, ndr) senza ricorrere al più dispendioso strumento della normale SRL e si potranno contestualmente porre le basi per una suddivisione ereditaria dell'intero patrimonio, o comunque una suddivisione nel futuro di tali beni, evitando le tasse di successione.

Trust immobiliare o fondo immobiliare fiduciario?
Generalmente il trust è preferibile al consueto fondo patrimoniale fiduciario, non solo per la maggiore flessibilità e sicurezza, ma anche perché c'è una sostanziale differenza: nel mandato fiduciario la proprietà dei beni appartiene solo formalmente all'amministratore, che si obbliga ad obbedire a tutte le disposizioni del settlor, compreso l'eventuale ordine di restituzione degli stessi. Nel trust, invece, il trustee è il pieno proprietario dei beni, ovviamente vincolato alle condizioni del settlor e se ciò è funzionale alle volontà espresse da quest'ultimo nell'atto di costituzione del trust.

Ed è proprio la piena proprietà del trustee che giustifica l'uso dello strumento ai fini di protezione e pianificazione successoria, evitando quindi le tasse di successione.

Il trust in Italia
Dal gennaio 1992 il trust è stato riconosciuto anche dal nostro ordinamento giuridico, a seguito della ratifica della Convenzione dell'Aja del 1 luglio 1985, intervenuta con legge 16 ottobre 1989 n. 364. Per la prima volta in Italia il trust è stato preso in considerazione anche sotto il profilo fiscale dalla legge finanziaria 2007 e da alcune circolari dell'Agenzia delle Entrate, prima fra tutte la n.48/E del 2007, al solo fine di regolamentarne con chiarezza gli aspetti fiscali e tributari. Ciò determina, sostanzialmente, l'assoggettamento a imposta fissa dell'atto costitutivo di trust e gli atti di conferimento in esso di beni, invece della ben più gravosa aliquota proporzionale, che rimane obbligatoria nella fase di effettiva attribuzione della ricchezza. In alcune ipotesi applicative il risparmio di imposta può essere evidente e consistente.